2018 – di LUIGI PIRANDELLO, dramaturg MASSIMO ROBERTO BEATO, regia JACOPO BEZZI
composizione d’ensemble ELISA ROCCA,
con MONICA BELARDINELLI, MASSIMO ROBERTO BEATO, MATTEO TANGANELLI e VERONICA RIVOLTA
Giulia, donna sincera e appassionata è all’epilogo della sua relazione adulterina con l’amante Antonio: il marito Andrea ha scoperto i due amanti e vuole vendicarsi stringendoli in una morsa di accuse. In un dialogo serrato con la moglie, Andrea finge all’inizio di non sapere nulla ma con un subdolo gioco di allusioni e mezze parole, all’improvviso rivela la sua scoperta e violentemente incalza la moglie sopraffatta ed attonita, incapace di difendersi dalle accuse del marito.
Pirandello costruisce in La morsa un’implacabile stanza della tortura, in cui tuttavia non vi è alcun boia. La messinscena, essenziale e geometrica, mette in risalto le relazioni tra i personaggi e il pubblico diventa elemento drammaturgico che spia i protagonisti e contribuisce all’atmosfera di questo inesorabile processo delle emozioni.
I quattro attori sono al centro di un ring incorniciato e il pubblico li circonda, presente e soffocante, giudicante e curioso, carnefici e vittime tutti nello stesso luogo, nello stesso tempo, nello stesso sentire in crisi.
Uno spettacolo omaggio alla vita e alla carriera musicale della grande interprete Billie Holiday, in un “one woman show” ha come protagonista la musica, attraverso un dialogo continuo tra note e parole, per creare ogni volta un evento unico.
Una biografia cantata e raccontata attraverso lo sguardo e la voce di Daniela Barra, che condurrà lo spettatore attraverso i ricordi, gli aneddoti, e le canzoni di un’artista unica fra le più grandi di tutti i tempi nei generi jazz e blues, senza per questo rinunciare ad avere anche uno sguardo attuale sulla condizione della donna e sui temi dell’emarginazione. Uno spettacolo asciutto ma denso di significati e rimandi, dalla violenza sulle donne al problema della discriminazione razziale dell’America dei primi del ‘900, raccontati in una messinscena che cerca di restituire quell’occhio attento di un’artista di protesta di cui ancora oggi il mondo sente fortemente il bisogno.